Da qui poi ci spostiamoci a Chamula dove eravamo stati tanti anni prima mamma e papà. A San Juan non c’è nulla ma l'atmosfera che si respira e le persone che ci vi abitano sembrano rimaste in tempi lontani. Bisogna vederla per crederci.
Manuel ci invita a visitare la chiesa che oggi è pieno di gente, ci sono molte cerimonie e ci accalchiamo per non perderci nulla.
La chiesa è molto bella nel suo genere, i colori all'esterno sono belli e vivaci, le maioliche sono di un verde molto acceso ed inserti di colore fanno da contorno ad un bianco che riflette sotto il sole cocente.
All'interno della Chiesa si svolgono anche vari rituali. Il pavimento è zeppo di aghi di pino, non ci sono sedie, la gente si siede per terra. Molti hanno sacchetti. A terra ci sono bottiglie d’acqua e Coca-Cola. Candele accese ovunque. La Coca-Cola serve per emettere "rutti" e questi servono a far fuoriuscire il male dal proprio corpo.
Le galline che tengono nei sacchetti servono per i sacrifici. Tra tutta la gente e le varie cose da vedere siamo quasi storditi uscendo dalla chiesa.
Usciamo dalla chiesa e troviamo Manuel ad attenderci. Ci suggerisce un giro al mercato e qui compriamo i runner per le nonne.
Si mette a piovere e corriamo verso la macchina appena in tempo.
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