Arriviamo finalmente a "Rock of Cashel". La intravediamo già a distanza ed è un mozione già in lontananza.
Prima di arrivare alla meta ci "attrezziamo" in un supermercato di patatine e birra. Per mamma e papà questo è un posto particolare perché anni fa ci hanno lasciato il cuore in una serata in cui erano rimasti soli. Loro, il tramonto e la splendida rocca. Ma anche ora vedendola ha il suo grande fascino, innanzitutto per la posizione. Si erge su una collinetta che fu offerta alla Chiesa nel 1101 e qui costruirono una cattedrale (XIII secolo), una cappella ed una torre rotonda.
Il paesaggio da quassù è incantevole, il sole va e viene ma noi speriamo di vederla con la luce giusta.
Le rovine sono ben conservate e sono circondate da un prato irto di croci celtiche. Approfittiamo per fare un sacco di foto, soprattutto nella cattedrale gotica, ormai solo parzialmente coperta. C’è anche un’alta torre circolare di circa trenta metri. La leggenda dice che durante il battesimo del Re, San Patrizio accidentalmente trafisse con il suo pastorale il piede del sovrano, il quale ritenendo fosse una prova di coraggio afferrò il bastone e si perforò il piede.
Dopo esserci gustati il posto, decidiamo di fare una breve sosta su una panchina per rilassarci con patatine, birra, succo e narghilè per i miei tutor. Ma abbiamo ancora fame per cui andiamo in paese e rimediamo ancora qualcosa da mangiare. Tornati al parcheggio, ci accorgiamo che papà non ha il biglietto, ma riusciamo a risolverla brillantemente con l’aiuto di un passante gentile.
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