In uno dei punti del punti dello snorkeling in cui scendiamo, ci capita una cosa davvero particolare. Mentre io e papà stiamo tornando alla barca perché stanchi, intravedo la sagoma di uno squalo di barriera è così velocemente risaliamo in preda allo sgomento e all'eccitazione. Mamma purtroppo non avrà la fortuna o sfortuna di vederlo.
Tornati a bordo troviamo Tony indaffarato a fare ripartire la barca... La barca però non parte proprio !!! Ma Tony ha la soluzione e così si riparte. Da lì in avanti il mutismo di Tony si trasforma in un esilarante monologo in cui attacca a raccontare tutte le "sfighe" che gli sono capitate con la barca precedente e la casa che "si è fatto da solo guardando i tutorial". Noi lo guardiamo sgomenti, in un attimo si è trasformato da "muto capitano" in una "macchietta da cabaret". Sparla dell'inefficienza nel lavoro dei thailandesi...etc...etc, insomma un fiume in piena. Meno male che noi abbiamo da fare il nostro snorkeling.
E comunque il mare è davvero bello e un pò ci dispiace non poter fare una bella immersione.
L'ultima tappa dell'isola è a Nang Yuang che è molto conosciuta e fotografata perché è caratterizzato da un lembo di spiaggia che unisce due isolotti. Tutto intorno circondato da un mare molto bello e da una vegetazione lussureggiante. Peccato non potersi veramente godere questo posto spettacolare, perché purtroppo è preso d'assalto da orde di turisti e imbarcazioni. Anche la barriera davanti che solitamente è nota per la visibilità e bellezza è intorbidita da una quantità enorme di subacquei. E così vediamo a malapena i famosi "Japanese Garden".
Mamma e papà salgono in cima ad una collinetta, anche questa piena di turisti per vedere bene il paesaggio che è sicuramente degno di attenzione. Io rimango giù per godermi il mare.
Rientriamo sulla nostra barca e via verso la base. Salutiamo Tony, che come guida lascia molto a desiderare, ma che ci ha fatto divertire.
Nessun commento:
Posta un commento