Ci organizziamo per tornare alle Augrabies e così ci compriamo due panini al volo ed iniziamo il percorso in macchina. Quello che ci si presenta è un paesaggio inaspettato. Per un momento percorrendo quella strada che portava ai vari punti panoramici abbiamo avuto la sensazione di aver fatto un viaggio nel tempo e di essere tornati indietro al duemilatre, al nostro mitico viaggio in Australia. In alcuni punti sembrava di vedere i paesaggi delle Devil’s Murbles ed in altri punti Ayer’s Rock. Che emozione intensa !!!
Tornando ai punti panoramici ognuno ci ha colpito per qualcosa. Moonrock ci è rimaso impresso perché sembrava un paesaggio lunare. Siamo saliti fino al punto più alto da cui si godeva una vista stupenda e li abbiamo fatto picnic. ...ragazzi che salita !!! ...non cammino sulle strade normali, ma su quelle accidentate ed impegnative dò prova di essere davvero un animaletto da deserto.
Dopo non so quanti scatti abbiamo ripreso il percorso. Il secondo punto panoramico è Ararat. Ci lasciato senza parole. Saliti fino in cima ci siamo trovati di fronte ad un panorama spettacolare con vista in due punti diversi della gola. Terzo punto meno bello (forse solo perché arrivavamo dal precedente). L’ultimo punto detto Echo Corner era caratterizzato dall’eco della vallata, appunto. Sulla via del ritorno i miei genitori mi hanno perso (addormentata di schianto) dopo le fatiche delle varie salite e questo gli ha permesso di fare un’altra fumata che rimarrà tra le mitiche insieme ad altre della vacanza. Narghilè più vino ad Ararat. Che si può desiderare di più ??? Dopo questa parentesi fuori programma, ma piacevolissima, abbiamo deciso di lasciare anche le Augrabies per Upington, ma solo perché il giorno dopo ci attendeva il volo per JHB.
Siamo stati tentati di fermarci nel parco per la notte ma il buon senso ha prevalso. Peccato, non scorderemo mai i panorami del Kalahari, momento selvaggio e primordiale.
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